Sul femminicidio

Oggi, giornata contro la violenza sulle donne, vorrei brevemente intervenire nel dibattito intorno al femminicidio che, dati i tragici fatti di cronaca, sta purtroppo attraversando ancora una volta i media. Vorrei intervenire perché, ahimè, temo che la diagnosi del fenomeno che se ne sta facendo sia errata e, se la diagnosi è errata, anche la cura proposta sarà di conseguenza errata. Premetto che quello che sto per scrivere non è interamente farina del mio sacco, non sono l’unico a pensarla così, e a fine post inserirò una bibliografia minima di riferimento da cui ho tratto le mie idee. Continua a leggere

Pubblicità

Sull’omosessualità

INTERNO
CARROZZA DI UN TRENO

Due uomini seduti l’uno affianco all’altro, entrambi intenti a leggere un libro.
Uno dei due alza lo sguardo e guarda il libro dell’altro.

“Mi scusi! Lei sta leggendo un libro di psicologia, è per caso uno psicologo?”
“Colpevole come da accusa.”
“Posso farle una domanda che mi arrovella il cervello da un po’ di tempo?”
“Se sono in grado di rispondere…”
“Ma l’omosessualità è una malattia o no?” Continua a leggere

Elogio della follia artistica

SID-241-Sass-S-800x800Gli artisti, si sa, sono tutti un po’ folli. Ma quale genere di follia affligge l’artista? È cosa nota come diversi grandi artisti (da van Gogh a Hölderlin, da Virginia Woolf a Modigliani, e l’elenco potrebbe continuare) sono stati affetti da una qualche forma di psicopatologia che ha portato alcuni di loro all’internamento manicomiale e all’atto estremo del suicidio. Tuttavia, non è la malattia mentale conclamata il genere di follia che pervade l’artista; anzi, come ha ben mostrato Karl Jaspers in Genio e Follia, la malattia mentale inaridisce l’artista del proprio estro creativo portandolo a creare opere di qualità decisamente inferiore a quelle che è solito partorire in sua assenza. Ciononostante, sembra esistano delle similitudini tra patologia mentale e personalità dell’artista, e questo volume vuole appunto mostrare il parallelismo tra una delle figure più inquietanti della psicopatologia, la schizofrenia, e la personalità di artisti facenti capo al movimento modernista e Continua a leggere

Synecdoche, New York

manifesto_synecdocheLa sineddoche è una figura retorica che dice il tutto a partire da una sua parte come, ad esempio, quando si utilizza la parola “uomo” per nominare l’intera umanità. E questo film vorrebbe parlare dell’umanità, o perlomeno dell’umanità occidentale odierna, attraverso la storia di un uomo, Caden Cotard (interpretato dal compianto Philip Seymour Hoffman), registra teatrale che viene abbandonato prima dalla salute, poi dalla moglie, dall’amante, dalla seconda moglie, dai medici e dalla psicoterapeuta. Basterebbe questo per sintetizzare l’umanità che il regista e sceneggiatore Charlie Kaufman dipinge sullo schermo, un’umanità intenta ed attenta unicamente al raggiungimento narcisistico del successo e dell’acclamazione che, perciò, ha perso di vista la cura non solo delle persone, ma anche delle cose tanto da restare indifferente se si vive in una casa che letteralmente va a fuoco. Nessuno si cura Continua a leggere

La nave de “i meravigliati”

i meravigliati

Un bellissimo reportage fotografico di Ilaria Scarpa ci porta all’interno degli Ospedali Psichiatrico Giudiziari (OPG) che, in forza di un decreto legge del 28 maggio 2014, dovrebbero finalmente andare verso la loro definitiva chiusura. Penso sia ormai scontato ricordare come gli OPG siano l’ultimo residuo di quell’istituzione manicomiale il cui unico scopo era quello di allontanare ed isolare i “diversi” dai “normali” per assicurare a Continua a leggere