A mio avviso, questo testo è di importanza capitale per la psicologia. Non solo e non tanto per l’originalità dei suoi contenuti, quanto per aver raccolto e tematizzato in un unico volume un passaggio epistemologico che per la psicologia rappresenta una svolta epocale. Difatti, come ho accennato anche in altri post di questo blog, la psicologia (e le discipline affini quali la psichiatria e la psicoterapia) soffrono di forti storicizziazioni, cioè risentono pesantemente di interpretazioni che si sono perpetrate nei secoli, e che oggi fanno fra-intendere per realtà ciò che di fatto sono arbitrarie concezioni, prima fra tutte l’oggetto nominale della psicologia che è la psiche. Questo testo cerca, per così dire, di rimettere le cose a posto; in altre parole, cerca di intendere la psiche e la psicologia al di fuori dei binari in cui si è rinchiuso il nostro pensiero da oltre duemila anni. E per far ciò, l’autore ha giustamente dovuto prendere le mosse dalla “rivoluzione” fenomenologica la quale si è posta, a partire dal secolo scorso, come un’alternativa epistemo-metodologica al metodo empirico proprio delle scienze naturali, e che pertanto è in grado di interpretare in una chiave completamente diversa, e direi maggiormente adeguata, l’oggetto psiche ripulendolo da tutti quei fra-intendimenti in cui la storia del pensiero occidentale l’ha gettato. Se la fenomenologia, nelle sue varie declinazioni, è nata sotto la stella della filosofia e si è sempre tenuta un po’ a distanza dalla psicologia, per quanto le abbia fornito dei notevoli spunti, il merito imperituro di questo volume è quello di trasportare, in maniera coerente con la sua radice filosofica, la fenomenologia nel campo della psicologia e aprire un nuovo modo di vedere l’intera disciplina. In virtù di uno sguardo genealogico, degli studi fenomenologici del novecento, delle ripercussioni che esso ha avuto principalmente in campo psicopatologico, e dell’uscita di questo volume, mi spingo ora ad affermare che la psicologia può esistere solo come fenomenologia. Affermazione forte, me ne rendo conto, ma credo che i tempi siano ormai maturi per pronunciarla. E se il lettore leggerà questo libro, potrà rendersene conto in maniera molto più convincente.
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